AltoMare sugli scudi a Rimini, Rovigno e Chioggia
E’ stato un inizio di stagione davvero da incorniciare per “AltoMare”, l’ammiraglia del Circolo Nautico “Amici della Vela” nell’ambito della vela d’altura.
L’imbarcazione cervese – sostenuta dall’apporto fondamentale della Torrefazione La Forlivese – ha partecipato a marzo alla “Sardina Cup”, organizzata dal Circolo Velico Riminese nelle quattro domeniche del mese: e al termine delle otto regate ha chiuso al primo posto nella classe Charlie.
Ad alternarsi durante il campionato, una serie di soci esperti affiancati da allievi alle prime armi: Marcello Ridolfi, Matteo Marchi, Nicolò Tinarelli, Fabiano Mambelli, Gianni Galetti, Daniele Romagnoli, Davide Gregori, Francesco Zoffoli, Roberto Turci, Francesco Bernadei, Marco Manzi.
Proseguendo nel programma di “formazione comandanti Scuola Vela d’Altura”, AltoMare ha poi preso parte ad un’altra regata significativa, in realtà divisa in tre tappe: la “60+60” sulla rotta Chioggia-Rovigno-Chioggia, composta da una regata “di andata” con arrivo a Rovigno, dal trofeo tra le isole di Vsar e dalla regata “di ritorno”, da Rovigno a Chioggia.
Altomare si è imposta in tutte e tre le tratte. In particolare, dopo aver vinto la prima regata con arrivo nel bellissimo porto istriano di Rovigno, anche la regata di Vsar – con percorso tra le isole con 12 nodi di vento – si è rilevata molto divertente e combattuta: AltoMare, dopo una partenza non perfetta, è riuscita a recuperare il divario con “Fior di Luna” e “Le mie donne” (principali avversari di classe) e a tagliare l’arrivo per prima in un contesto naturalistico stupendo.
Strepitoso anche il successo ottenuto nella Chioggia-Rovigno-Chioggia: con un percorso di ritorno veramente da cardiopalma, dopo 55 miglia di planate uno di fianco all’altro, l’imbarcazione cervese si è imposta su “Fior di luna” giungendo in porto a Chioggia con appena tre lunghezze di vantaggio… Per queste regate, l’equipaggio (in rotazione) era composto da Gianni Zamagna, Giorgio Curti, Marco Manzi, Marcello Ridolfi, Matteo Marchi e Davide Gregori.
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